Nuove particelle biodegradabili per sostituire le microplastiche nei prodotti per la salute e la bellezza

Le microplastiche rappresentano un pericolo ambientale presente quasi ovunque sulla Terra. Derivano dalla degradazione di molti materiali sintetici che usiamo nella vita quotidiana, inclusi detergenti, cosmetici e altri prodotti di bellezza. I ricercatori del MIT (USA) hanno sviluppato una classe di materiali biodegradabili che potrebbero sostituire le microplastiche comunemente utilizzate nei prodotti di bellezza.

di Sara Bagherifard

I ricercatori dell’MIT hanno utilizzato un polimero biodegradabile che si degrada in zuccheri e amminoacidi innocui. Modificando la composizione dei suoi blocchi costitutivi, i ricercatori hanno regolato proprietà come l’idrofobicità (capacità di respingere l’acqua), la resistenza meccanica e la sensibilità al pH.

Per esplorare la capacità delle nuove particelle di sostituire quelle non biodegradabili spesso aggiunte ai detergenti, i ricercatori le hanno mescolate con schiuma di sapone. Le analisi hanno dimostrato che questa miscela poteva rimuovere il marcatore permanente e l’eyeliner impermeabile dalla pelle molto più efficacemente del solo sapone e anche di un detergente con microparticelle di polietilene.

Inoltre, analizzando altre potenziali applicazioni, per esempio in farmaci e integratori alimentari, il team ha identificato la composizione ottimale per la capacità di dissolversi quando esposta ad ambienti acidi come quello nello stomaco. In questo modo le particelle possono essere utilizzate per incapsulare le vitamine A, D, E, C, lo zinco e il ferro. Molti di questi nutrienti sono suscettibili al degrado, per questo, al fine di valutare la loro stabilità, i ricercatori hanno incorporato le particelle biodegradabili nei dadi da brodo. Hanno così dimostrato che i nutrienti possono restare intatti dopo essere stati bolliti per due ore. Anche sottoponendole per sei mesi ad alta temperatura e umidità, più della metà delle vitamine incapsulate nelle particelle sono rimaste attive e non degradate.

I ricercatori sperano che il lavoro possa contribuire a ridurre significativamente la quantità di microplastiche rilasciate nell’ambiente dai prodotti per la salute e dai cosmetici.

Fonte: L. Zhang et al., Nature Chemical Engineering (2024)

metal work
Contenuti sponsorizzati

Prodotti e servizi per l’automazione industriale 5.0

Il paradigma 5.0 affianca alla digitalizzazione nel comparto automazione i concetti di riduzione dei consumi energetici, centralità dell’uomo e resilienza della filiera produttiva. Con le sue soluzioni e i servizi, Metal Work è pronta a rispondere alle esigenze delle aziende.

Quaderni di progettazione

Il fenomeno del creep

Lo scorrimento viscoso (spesso chiamato con termine inglese: creep) è un fenomeno che porta alla deformazione di un materiale sollecitato da un carico statico quando operanti per lunghi periodi in ambienti ad alta temperatura. Tale fenomeno è presente in tutti

Metodologie di progettazione

Cambiamento climatico: una sfida per l’ingegneria strutturale

Gli ingegneri strutturali, nei prossimi anni, dovranno affrontare la sfida di progettare opere capaci di resistere a fenomeni atmosferici sempre più intensi e frequenti causati dal cambiamento climatico. Le normative, basate su dati storici, spesso non prevedono l’evoluzione di queste

Design thinking

Sensori giroscopici: funzionamento del giroscopio e applicazioni industriali

Il giroscopio è un dispositivo che permette di mantenere l’equilibrio e orientarsi nello spazio, sfruttando la rotazione. Da strumenti meccanici a sensori miniaturizzati nei nostri smartphone, questa tecnologia ha rivoluzionato la navigazione, l’aerospazio e molto altro. di Giorgio de Pasquale