Madreviti in tecnopolimero

Madreviti

Nuove madreviti in tecnopolimero igus: una tecnologia esente da lubrificazione per spostare carichi elevati. Le madreviti dryspin per applicazioni con carichi pesanti sono resistenti all’usura e sostituiscono in modo economico le viti a ricircolo di sfere.

Plastica e carichi elevati? Con questa madrevite dalla struttura innovativa, igus dimostra che la combinazione funziona. La madrevite in polimero dryspin JGRM è stampata ad iniezione e offre un’alternativa economica alle madreviti a ricircolo di sfere. Grazie alla sua struttura innovativa, è in grado di spostare carichi elevati senza l’aggiunta di lubrificanti e senza segni di usura. Per i carichi assiali più elevati, è stata sviluppata una madrevite “versione heavy duty” con una piastra in acciaio inossidabile. Che sia nelle macchine edili, negli attuatori o negli inseguitori solari: sono tantissime le applicazioni in cui le viti devono spostare carichi elevati. E lo devono fare in modo sicuro e duraturo. Proprio per queste applicazioni, igus ha sviluppato una nuova madrevite. “La nuova serie JGRM è un’alternativa robusta alle madreviti a ricircolo di sfere”, afferma Thorben Hendricks, Responsabile della tecnologia viti/madreviti presso igus GmbH. “Il design innovativo della madrevite ha l’obiettivo di distribuire i carichi radiali e assiali in modo tale che, a differenza delle più comuni madreviti flangiate, siano in grado di assorbire forze maggiori.” Questo design risulta intercambiabile dimensionalmente alle soluzioni a ricircolo di sfere e quindfi si può sostituire facilmente. La madrevite offre diversi tipi di installazione: si può avvitare o svitare oppure si può montare in un foro. Lo spallamento di centraggio della filettatura, il sistema antirotazione con le spianature di fissaggio e l’utilizzo di quattro viti cilindriche M6 facilitano l’installazione. Le madreviti vengono prodotte da igus, a Colonia, mediante stampaggio a iniezione. Sono molto leggere e risultano particolarmente economiche. Infatti, rispetto ai sistemi a ricircolo di sfere, le madreviti in tecnopolimero costano la metà. Grazie all’impiego del materiale ad alte prestazioni iglidur J, la madrevite si contraddistingue da coefficienti di attrito molto bassi. I fianchi arrotondati della filettatura e l’assenza di sfere rendono il funzionamento del sistema vite/madrevite particolarmente silenzioso. Inoltre, poiché il materiale plastico della madrevite contiene lubrificanti solidi incorporati, il sistema non richiede lubrificazione esterna che potrebbe disperdersi nell’ambiente. “Proponiamo ai clienti una soluzione esente da manutenzione e resistente a sporco e polvere”, afferma Hendricks.

Versione heavy duty per una maggiore sicurezza con carichi assiali più elevati

Per carichi assiali maggiori igus ha sviluppato la madrevite JGRM anche come versione heavy duty con una piastra in acciaio inossidabile, mantenendo invariate le dimensioni della flangia. La piastra in acciaio inossidabile viene montata sulla madrevite, ampliando così la superficie di supporto per la distribuzione della forza. Con questo design, le teste delle viti non poggiano più sulla plastica. Un test eseguito nel laboratorio di prova aziendale da 3.800 metri quadrati ha messo in evidenza che la versione heavy duty può assorbire fino a 6 MPa e, quindi, un carico maggiore del 50 percento rispetto a una normale madrevite flangiata in plastica. Questa versione è disponibile per tutti i tipi di filettatura con un diametro da 14 a 20 millimetri. Il massimo rendimento si ottiene con le filettature asimmetriche dryspin brevettate da igus.

metal work
Contenuti sponsorizzati

Prodotti e servizi per l’automazione industriale 5.0

Il paradigma 5.0 affianca alla digitalizzazione nel comparto automazione i concetti di riduzione dei consumi energetici, centralità dell’uomo e resilienza della filiera produttiva. Con le sue soluzioni e i servizi, Metal Work è pronta a rispondere alle esigenze delle aziende.

Quaderni di progettazione

Il fenomeno del creep

Lo scorrimento viscoso (spesso chiamato con termine inglese: creep) è un fenomeno che porta alla deformazione di un materiale sollecitato da un carico statico quando operanti per lunghi periodi in ambienti ad alta temperatura. Tale fenomeno è presente in tutti

Metodologie di progettazione

Cambiamento climatico: una sfida per l’ingegneria strutturale

Gli ingegneri strutturali, nei prossimi anni, dovranno affrontare la sfida di progettare opere capaci di resistere a fenomeni atmosferici sempre più intensi e frequenti causati dal cambiamento climatico. Le normative, basate su dati storici, spesso non prevedono l’evoluzione di queste

Design thinking

Sensori giroscopici: funzionamento del giroscopio e applicazioni industriali

Il giroscopio è un dispositivo che permette di mantenere l’equilibrio e orientarsi nello spazio, sfruttando la rotazione. Da strumenti meccanici a sensori miniaturizzati nei nostri smartphone, questa tecnologia ha rivoluzionato la navigazione, l’aerospazio e molto altro. di Giorgio de Pasquale